Fontanini ottiene la “fiducia” e bacchetta due assessori che rispondono prima di lui
Il Gazzettino, 15 maggio
Gli hanno riconosciuto «toni concilianti», ma nella sostanza gli hanno rimproverato di aver presentato linee programmatiche «vaghe, generiche e inconcludenti», in alcuni passi «reticenti», in altri «furbe». E così, ieri, i consiglieri d’opposizione a Palazzo Belgrado hanno bocciato le dichiarazioni di programma del presidente Pietro Fontanini, che ha invece raccolto il consenso compatto della maggioranza.
Una partita conclusasi con 18 voti pro e 11 contro, dopo cinque ore in cui il Centrodestra ha mostrato le diverse sensibilità che lo caratterizzano e il Centrosinistra si è allenato per «un’opposizione vigile», pungolando il presidente su ambiente, Tav, rapporto fra Friuli e Trieste, lavoro, viabilità, legge Iacop.
E Fontanini, nella replica, alcune puntualizzazioni le ha fornite, non rinunciando però a “bacchettare” anche due suoi assessori (Ottorino Faleschini e Adriano Piuzzi) che, intervenendo, avevano risposto alle sollecitazioni della minoranza. In questa occasione, ha considerato, le risposte toccavano a lui. Nelle fila del Pd, l’accento su un Fontanini che, nell’intento di rilanciare la Provincia, «pare stia lanciando un’Opa sulla Regione, tante sono le competenze e i fondi richiesti», mentre resta vago su «politica ambientale, economica, viaria, sulla Tav, sull’Exe»; sottolinea l’importanza della sussidiarietà «ma boccia la legge Iacop, la cui modifica o eliminazione rappresenterebbe un passo indietro proprio rispetto a quel principio». Per l’Idv, «occorre sostenere una progettualità scolastica innovativa», mentre per la Sinistra arcobaleno manca «una strategia puntuale per la montagna».
Tra le proposte, quella del capogruppo Francesco Martines, che ha sollecitato la presidenza della Commissione per l’opposizione.Fontanini ha tenuto il punto sulla richiesta di competenze, perché «la formazione professionale è già di competenza delle Province nelle Regioni a Statuto ordinario», sulla legge Iacop, «che ha svuotato il ruolo delle Province», mentre sui rapporti con Trieste ha precisato: «Non vogliamo alzare alcuno steccato, ma non possiamo abdicare all’adozione di criteri oggettivi sui riparti. Nessun privilegio, solo ciò che ci spetta».
Circa le infrastrutture, «la Tav va fatta, ma il tracciato va concordato con la Provincia», così come «deve essere realizzata la Tangenziale Sud, chiedendo anche di rivedere la Società Friuli Venezia Giulia strade». Più defilato sull’ambiente, dove ha solo ribadito «di non aver apprezzato che sia stato scavalcato il sindaco di Trivignano sulla questione discarica». Dal capogruppo Pdl, Renato Carlantoni, un intervento che, sul fronte ambientale, è parso un’apertura all’idea di dare la presidenza della Commissione alla minoranza. Più cauto, invece, sulla promozione della lingua friulana perché, «l’eccesso dell’uso porta all’abuso».
Sì alla promozione della marilenghe, ma anche «preoccupazione per la strategia di fondo» del presidente è quanto ha sostenuto il portavoce dell’opposizione Diego Travan , che nel suo intervento ha usato anche sloveno, friulano e tedesco, mentre la Pd Debora Serracchiani ha evidenziato «cento errori nelle linee programmatiche scritte in friulano da Fontanini».
Tra le note, i molti consiglieri che hanno letto l’intervento piuttosto che parlare a braccio e l’emozione della debuttante Paola Schiratti (Idv) che, prima di correggersi, ha ringraziato gli elettori di Forza Italia anziché i propri.
Antonella Lanfrit
23 Ottobre 2020 alle 7:10 pm
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