Travan si prepara: capo dell’opposizione
Nel quartier generale del centrosinistra nessun dramma
Il Gazzettino, 16 aprile
Se non c’è riuscito Illy in Regione, cosa si poteva sperare per la Provincia? Nel quartiere generale del Pd a Udine, il clima è un po’ malinconico, ma non manca l’autoironia: «Stiamo recuperando al Senato» scherza Cristiano Shaurli, segretario provinciale Pd. Tutti sapevano che la sfida contro Fontanini per la conquista di Palazzo Belgrado sarebbe stata assai difficile. E anzi complicata ancora di più dall’election day.
Shaurli parla di “voto fotocopia” tra le politiche e le provinciali: «L’innovazione della candidatura di Diego Travan e lo scandalo con cui il centro-destra ha perso la Provincia con Strassoldo non hanno potuto nulla contro l’influenza delle nazionali». Ma, continua il segretario, tutto sommato si registra un dato positivo: il Pd ha segnato una crescita del 4\% rispetto alla somma di Ds e Margherita nel 2006, passando dal 23,2 al 27,4\%. E quindi, alla fine, la coalizione di Travan ha tenuto più di quella che sostenne Tonutti due anni fa. «Nonostante il buon risultato, il Pd è una realtà nuova e non basta ancora in una competizione in cui occorre arrivare al 50\%».
Travan è stanco, ma sereno. «Era impossibile fare qualcosa in queste condizioni. Pensavo che avrebbe potuto andar meglio perché ritenevo che le politiche sarebbero andate diversamente, che la forbice sarebbe stata minore». L’election day, dice il candidato sconfitto, «ci ha penalizzato. La Provincia è un ente per cui si vota su base politica più che sulla persona». E adesso si pensa al futuro: Travan sarà il capo dell’opposizione? «Sceglierà il gruppo - glissa lui- ma io confermo la mia disponibilità: il Pd è un progetto in cui credo e io continuerò a impegnarmi al suo interno». E dal gruppo pare arrivare una prima “benedizione”: «Io credo proprio che lo sarà: Travan sarà una risorsa importante anche per il futuro», commenta Shaurli.
Intanto, in sede, si continuano a tenere sott’occhio i risultati dello spoglio: i dati più “consolanti” arrivano da Cervignano e Fiumicello, che assicurano il posto in consiglio provinciale a Renato Antonelli e allo stesso Shaurli. Nei collegi di Udine, sono addirittura tre i consiglieri che sembrano poter entrare a Palazzo: Debora Serracchiani, Giovanni Polesello (che arriva in sede con le dita incrociate) e Maria Letizia Burtolo. Un posto sicuro paiono averlo anche Francesco Martines, Arnaldo Scarabelli, Ermilio Taverna e Massimiliano Verona. Si spera che Fontanini scenda sotto il 55\%, perché così il Pd avrebbe un consigliere in più: “Strassoldo ha pochi voti - nota Shaurli - Per una volta che poteva essere utile!”.
Alessia Pilotto