Fontanini-Travan, divisi su tutto
Messaggero Veneto, 6 aprile
Opinioni diverse su Distretto della sedia, libera concorrenza, energia, gestione dei rifiuti, cultura, mercato del lavoro; d’accordo solo sulle grandi opere, che vanno realizzate: questo l’esito del faccia a faccia tra i due maggiori candidati alla presidenza della Provincia di Udine, Diego Travan per il centro-sinistra e Pietro Fontanini per il centro-destra.
Promosso dai Movimenti Donne Impresa e Giovani Imprenditori di Confartigianato, e coordinato dal gironalista Domenico Pecile del Messaggero Veneto, il confonto si è svolto a Udine, nella sede di Confartigianato. Il punto di maggior divergenza è stato sul mercato. Fontanini, pur dichiarandosi liberista, ha infatti spiegato come sia necessaria l’introduzione di dazi sulle merci importate in Italia dalla Cina e da altri competitori a protezione di quelle del Distretto della sedia.
Travan, invece, ha affermato che il protezionismo, ancorchè inapplicabile, sarebbe l’inizio della fine per la grande tradizione manifatturiera italiana, che può rinascere, secondo il candidato del centro-sinistra, se investe in innovazione e design e se diversifica le produzioni.
16 Aprile 2008 alle 10:18 am
Non riesco a capire come mai,in una regione e soprattutto in una provincia a prevalenza operaia e penso di centrosinistra,si sia potuto dare il voto alla lega e a Berlusconi,forse per le roboanti promesse fatte da costoro?Adesso quindi ci aspettiamo:l’abolizione dell’ICI(così i comuni dovranno inventarsi un’altra tassa per poter offrire dei servizi adeguati ai cittadini).L’abolizione della tassa sulla proprietà dell’automobile(ma tanto gli imprenditori immatricolano le loro “CITYCAR”come autocarri).E vedremo come sapranno far funzionare i centri per l’impiego per dare lavoro e risposte chiare ed saurienti a tutte le famiglie.Avrei ancora molte perplessità da esprimere ma per adesso mi fermo quà.
10 Aprile 2008 alle 9:58 am
Io vivo il distretto della sedia da professionista del settore. Mi dispiace, ma Fontanini non ha capito che il problema del distretto non è la Cina, ma il distretto stesso. Scarsa cultura d’impresa, scarsa cultura in generale, scarsa apertura mentale su innovazione, design, diversificazione ecc. Mi dispiace per Fontanini, ma Travan ha ragione. La sua azienda lo dimostra.