Travan: il lavoro è una priorità potenzierò i centri per l’impiego
Messaggero Veneto, 5 aprile
Diego Travan, 51 anni, avvocato e imprenditore. Nel 1989 ha fondato il gruppo industriale, oggi leader mondiale nel settore degli arredamenti per alberghi e grandi strutture.
Il gruppo Interna - dice - si caratterizza per l’innovazione e per il coraggio (è una tre le pochissime aziende in Italia ad avere la certificazione etica). Ha partecipato al processo di fondazione del Pd, alle cui primarie è stato eletto componente dell’assemblea nazionale costituente. È coordinatore del Pd di Tavagnacco e membro della commissione regionale “Programma” del Pd.
Perché ha accettato di candidarsi? Perchè mi piacciono le sfide e perché credo di poter contribuire con la mia esperienza, professionalità e passione allo sviluppo della Provincia di Udine.
Lei è considerato un vincente. Come mai ha accettato di candidarsi per l’ente che lo stesso Pd dava per sicuro perdente? Credo che non esistano sfide perse in partenza. E d’altronde nella mia vita professionale ho realizzato le cose migliori gettandomi in sfide sulla carta impossibili.
Conosce il suo avversario? Certo e credo rappresenti il passato e con lui gran parte del personale politico della destra. È un ex di tutto. Certamente non è capace di guidare il Friuli verso il futuro.
Come pensa di risolvere l’emergenza rifiuti: è favorevole o contrario al termovalorizzatore? Vanno messe in atto due strategie, una di breve e l’altra di medio-lungo termine. La prima deve puntare al rafforzamento della raccolta differenziata spinta, facendo leva sul grande senso di responsabilità dei friulani e grazie alla maggiore efficienza puntando anche alla riduzione dei costi. Sempre nel breve termine, tenuto conto che l’unica discarica in funzione è prossima alla saturazione, dovrà essere valutata l’ipotesi di una nuova discarica. Nel medio e lungo e termine bisogna, invece, attivarsi subito per offrire una prospettiva ai friulani verificando le ipotesi di impianti tecnologicamente avanzati che rispettano l’ambiente e non procurano danni ai cittadini come già diversi Paesi europei hanno messo in atto. Anche nella nostra Provincia dovremo essere in grado di attivare questo tipo di impianto. Quanto al termovalorizzatore può essere sufficiente quello di Trieste.
In città le scuole lamentano la carenza di spazi. Cosa fare? Le amministrazioni di destra degli ultimi sette anni non si sono occupate in alcun modo delle strutture scolastiche. Per quanto ci riguarda avvieremo un piano straordinario per il rilancio e l’ammodernamento delle strutture. Tra le varie cose, vogliamo far sì che le nostre scuole usino l’energia alternativa per i fabbisogni energetici (pannelli fotovoltaici).
Quali sono i principali nodi della viabilità e quali le iniziative che si possono attuare? Anzitutto anche in questo campo bisogna rilanciare l’attività della Provincia perché le precedenti amministrazioni sono state carenti. Dovremo intervenire subito per riammodernare e mettere in sicurezza le strade provinciali, ottimizzando in particolare i tratti viari tra città e centri produttivi e artigianali nonché puntando a migliorare i collegamenti verso le aree più periferiche. Ma soprattutto andrà seguita con attenzione la cantierabilità e l’iter dei lavori.
Questo però presuppone una profonda revisione della macchina amministrativa, o no? Certamente! Credo che la Provincia debba riacquistare autorevolezza ed efficienza. Mi impegnerò con tutte le mie forze per fare sì che gli uffici e le persone siano valorizzati al meglio e orfano servizi di qualità e alle imprese. Inoltre non avrò timore di avvalermi di professionalità di grande rilievo indipendentemente dal loro schieramento politico.
É favorevole all’assemblea delle autonomie? Sì, ma va riempita di contenuti e soprattutto non può essere uno strumento di divisione della regione. Al contrario, su singoli temi (rifiuti) potrà essere utilizzata per una migliore collaborazione tra le province friulane.
Come può la Provincia incidere sull’emergenza lavoro? Lavoro ed economia saranno una delle mie priorità. Va attuata una forte politica di attenzione verso le imprese e nel campo del lavoro andranno potenziati i centri per l’impiego che dovranno divenire strumento a disposizione delle imprese e dei cittadini per garantire più lavoro e maggiormente qualificato delle figure professionali. Abbiamo un’ottima legge regionale sul buon lavoro che ci viene invidiata da tutta Italia; tocca alla Provincia attuarla concretamente.
Domenico Pecile