Travan all’attacco sui centri per l’impiego: così non funzionano
Messaggero Veneto, 4 aprile
«Il ruolo dei centri per l’impiego da passivo deve diventare attivo, costruendo ponti tra le imprese e i cittadini in modo da soddisfare le esigenze di entrambi. Per fare questo è imperativo agire sulla struttura stessa dell’ente: valorizzare maggiormente i dipendenti, mettere a loro disposizione strumenti efficaci come pc e internet, aumentare le risorse. Inoltre, è molto importante avviare da subito una stretta collaborazione con le imprese private, in modo che gli annunci dei centri riflettano le reali esigenze del mercato del lavoro». Queste, in breve, le proposte di Diego Travan.
«I centri per l’impiego, così come sono strutturati ora, non funzionano come dovrebbero - attacca infatti il candidato - le competenze per questi enti, passate alla Provincia dal 2003, non sono state finora pienamente sfruttate». A chi gli oppone l’ingerenza regionale, il candidato replica che «in tema di lavoro, la Regione è alla regia ma il braccio operativo è la Provincia. Coloro che si rivolgono ai centri per l’impiego vogliono un lavoro e a loro poco importa della polemica Trieste-Udine: noi intendiamo offrire risposte concrete a problemi reali, al di là della presunta rivalità Regione-Provincia».
Rivalità che gli oppongono gli aspiranti Presidenti del centrodestra, motivando in questo modo la scarsa funzionalità dei centri per l’impiego. «Dal 2003 a oggi, sono passati cinque anni, durante i quali non è stato fatto abbastanza. Prima di chiedere maggiori competenze alla Regione, facciamo funzionare l’ente con le competenze che già abbiamo», aggiunge Travan. «Se sarò eletto - ha infatti precisato - controllerò di persona l’efficienza e il funzionamento dei centri per l’impiego. In tempi di precarietà, è di vitale importanza dare a questi enti gli strumenti per operare al meglio, facendone validi interlocutori per i cittadini. Mi impegno fin d’ora a controllare il loro funzionamento, la gente che si rivolge a questi enti non deve sentirsi abbandonata ma deve trovare risposte concrete».